Mal di gola nei bambini: sintomi, diagnosi e cure
Nella maggior parte dei casi, il mal di gola nei bambini è un sintomo di malattie e malanni tipici della stagione fredda: anche se spesso tende ad avere un decorso benigno nel giro di pochi giorni o, al massimo, una o due settimane, è comunque un disturbo fastidioso, che il più delle volte richiede una cura o un intervento specifico.
Le potenziali cause del mal di gola sono moltissime, e talvolta sono l’una in concorrenza con l’altra. Un comune mal di gola, infatti, può avere cause infettive diverse, di natura virale o batterica, o anche un’origine fisica, dovuta all’ingestione o all’inalazione di un agente irritante.
Senz’altro, la causa più comune del mal di gola è il raffreddore. Quello che noi definiamo raffreddore non è altro che una infezione virale delle prime vie aeree, che può dipendere dalla presenza di moltissimi virus differenti. Oltre al mal di gola, di solito, possono apparire sintomi come scolo nasale o febbre, in base alla reazione del sistema immunitario.
In secondo luogo, il mal di gola costituisce un sintomo frequente tra quelli che si accompagnano all’ influenza stagionale, assieme a tosse, febbre elevata per più giorni, malessere, cefalea, disturbi gastrointestinali e dolori articolari. Tipica dell’inverno, come il raffreddore, anche l’influenza per lo più non ha conseguenze di alcun tipo, se trattata in tempo e tenuta sotto controllo con i farmaci giusti.
Anche se meno nota, un’altra causa scatenante del mal di gola può essere la malattia mani-piedi-bocca, così definita perché dà origine a un’eruzione cutanea alle mani, ai piedi e alla mucosa orale (lingua, palato, labbra), associata a prurito. È dovuta ad alcuni tipi di enterovirus, e il suo sintomo più fastidioso è una febbre persistente.
Molto simile a questa è l’erpangina, anch’essa di origine virale e causa di febbre improvvisa con inappetenza, mal di testa, dolore al collo e, appunto, mal di gola; inoltre, causa bollicine e papule nella parte posteriore della bocca, come altre forme di stomatite.
Piuttosto comune è anche il mal di gola associato alla prima infezione da herpes virus di tipo I nei bimbi, durante la quale possono comparire anche dolori alla bocca, febbre alta e afte nel cavo orale o nella faringe.
Il mal di gola, poi, è il sintomo primario di due infiammazioni di origine virale o batterica, la faringotonsillite e l’adenoidite. La prima è causata da virus e batteri e colpisce appunto faringe e tonsille; la seconda invece interessa le adenoidi, nella zona della faringe, e si associa a un dolore alla gola localizzato più in alto. Anche l’infiammazione della laringe, detta appunto laringite, è caratterizzata primariamente da mal di gola oltreché da tosse abbaiante, raucedine, accumulo di muco, difficoltà respiratoria e sensazione di ostruzione.
Ci sono, ancora, altre patologie e infiammazioni che si collegano al mal di gola, come varicella o morbillo, anche se i loro sintomi primari sono di altro genere.
Infine, non si possono sottovalutare le possibili cause fisiche di mal di gola. Si può trattare, per esempio, di bruciore dovuto a un’abrasione della mucosa della faringe per ingestione di un corpo estraneo (per esempio una spina di pesce), oppure a un’ustione dovuta all’ingestione di alimenti o liquidi molto caldi; meno frequenti nei bambini, ma pur sempre possibili, sono anche il reflusso gastroesofageo o una causa ambientale come l’inquinamento.
È molto importante, per ridurre il fastidio del bambino, riconoscere in tempo il mal di gola, individuandone correttamente i sintomi e, ove possibile, anche la causa scatenante. Questo perché accorgersi per tempo della patologia in corso permette di curarla nel modo migliore possibile e di ridurne le eventuali complicanze.
Il riconoscimento dei sintomi, ovviamente, può essere più complesso per il bambino molto piccolo o il neonato, che non sono in grado di spiegare con esattezza il tipo di fastidio che avvertono.
In casi come questo, è importante osservare tutta una serie di segnali che possono valere come campanelli d’allarme del mal di gola: per esempio, una difficoltà nella deglutizione della saliva o degli alimenti, un eventuale abbassamento della voce, il respiro affannoso, il raschiare della gola o la tosse. In più, a seconda della patologia all’origine del sintomo, possono essere presenti dei segni immediatamente visibili come tonsille gonfie, ingrossamento dei linfonodi o presenza di placche in gola.
Prima ancora di conoscere la causa scatenante, comunque, è possibile adottare degli accorgimenti di base per portare un minimo sollievo al piccolo e tentare di ridurre il fastidio, compreso il ricorso ad alcuni metodi “della nonna”: evitare il freddo e gli sbalzi di temperatura, coprire il collo con una sciarpa, e bere tisane o latte con miele.
Quanto all’individuazione della causa del mal di gola, si tratta di un ambito che andrebbe riservato al pediatra. Tuttavia, valutando anche i sintomi correlati, è possibile farsi un’idea dell’origine del problema: l’influenza o il raffreddore per esempio, si manifestano con febbre, naso che cola, tosse e simili, mentre a patologie come faringite e tonsillite si associano anche infiammazioni nella gola, piccole macchie rosse sul palato e linfonodi ingrossati.
Se il disturbo si rivela essere molto fastidioso e persistente, si raccomanda di ricorrere a terapie o farmaci da banco appositi, in particolare antinfiammatori, attenendosi sempre alle indicazioni del foglietto illustrativo. Nel caso in cui il dolore non passasse o comparissero altri sintomi più gravi, è bene attendere la valutazione e le indicazioni del pediatra o del medico curante, che potrà individuare la cura corretta per la patologia in corso.
Senz’altro, la causa più comune del mal di gola è il raffreddore. Quello che noi definiamo raffreddore non è altro che una infezione virale delle prime vie aeree, che può dipendere dalla presenza di moltissimi virus differenti. Oltre al mal di gola, di solito, possono apparire sintomi come scolo nasale o febbre, in base alla reazione del sistema immunitario.
In secondo luogo, il mal di gola costituisce un sintomo frequente tra quelli che si accompagnano all’influenza stagionale, assieme a tosse, febbre elevata per più giorni, malessere, cefalea, disturbi gastrointestinali e dolori articolari. Tipica dell’inverno, come il raffreddore, anche l’influenza per lo più non ha conseguenze di alcun tipo, se trattata in tempo e tenuta sotto controllo con i farmaci giusti.
Anche se meno nota, un’altra causa scatenante del mal di gola può essere la malattia mani-piedi-bocca, così definita perché dà origine a un’eruzione cutanea alle mani, ai piedi e alla mucosa orale (lingua, palato, labbra), associata a prurito. È dovuta ad alcuni tipi di enterovirus, e il suo sintomo più fastidioso è una febbre persistente.
Molto simile a questa è l’erpangina, anch’essa di origine virale e causa di febbre improvvisa con inappetenza, mal di testa, dolore al collo e, appunto, mal di gola; inoltre, causa bollicine e papule nella parte posteriore della bocca, come altre forme di stomatite.
Piuttosto comune è anche il mal di gola associato alla prima infezione da herpes virus di tipo I nei bimbi, durante la quale possono comparire anche dolori alla bocca, febbre alta e afte nel cavo orale o nella faringe.
Il mal di gola, poi, è il sintomo primario di due infiammazioni di origine virale o batterica, la faringotonsillite e l’adenoidite. La prima è causata da virus e batteri e colpisce appunto faringe e tonsille; la seconda invece interessa le adenoidi, nella zona della faringe, e si associa a un dolore alla gola localizzato più in alto. Anche l’infiammazione della laringe, detta appunto laringite, è caratterizzata primariamente da mal di gola oltreché da tosse abbaiante, raucedine, accumulo di muco, difficoltà respiratoria e sensazione di ostruzione.
Ci sono, ancora, altre patologie e infiammazioni che si collegano al mal di gola, come varicella o morbillo, anche se i loro sintomi primari sono di altro genere.
Infine, non si possono sottovalutare le possibili cause fisiche di mal di gola. Si può trattare, per esempio, di bruciore dovuto a un’abrasione della mucosa della faringe per ingestione di un corpo estraneo (per esempio una spina di pesce), oppure a un’ustione dovuta all’ingestione di alimenti o liquidi molto caldi; meno frequenti nei bambini, ma pur sempre possibili, sono anche il reflusso gastroesofageo o una causa ambientale come l’inquinamento.
La diagnosi del mal di gola nei bambini, dunque, in genere è fattibile anche in casa, attraverso un’osservazione accurata e la conoscenza dei sintomi associati. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, per il mal di gola è sufficiente un trattamento casalingo con farmaci da banco, da assumere al bisogno.
L’individuazione delle cause del mal di gola, invece, e dunque di eventuali terapie più approfondite, è riservata esclusivamente al pediatra, al medico di medicina generale o, eventualmente, a uno specialista competente; questo perché nei casi più delicati occorre un’ottima capacità di discernere i diversi sintomi e stabilire correttamente l’origine del problema.
Innanzitutto, occorre valutare la storia clinica del piccolo paziente. Il medico dovrà, per esempio, considerare casi pregressi di mal di gola, l’eventuale tendenza a soffrire di frequenti patologie stagionali, o la familiarità con alcune malattie specifiche.
In secondo luogo, occorre una visita accurata e approfondita del bambino. In questo contesto, il medico valuta con cura tutto quanto è possibile riscontrare senza ricorrere a esami più o meno specifici o invasivi, e sulla base dei risultati raccolti può già formulare, nella maggior parte dei casi, la diagnosi.
Tale diagnosi, dunque, si basa in via principale sulla valutazione dei sintomi associati al mal di gola. Per esempio, se vi è presenza di vescicole nella zona della bocca o della faringe, si tratterà probabilmente di una malattia mano-piede-bocca o di un’erpangina; se invece il bambino manifesta voce bassa e difficoltà a deglutire, la malattia potrebbe essere una laringite di origine virale; se, ancora, i sintomi sono semplicemente naso che cola, naso chiuso e tosse, la patologia associata potrebbe ragionevolmente essere un’influenza o un’infezione virale delle prime vie respiratorie.
In alcuni casi, poi, per maggiore sicurezza è opportuno ricorrere a esami medici più approfonditi. Per esempio, il pediatra può suggerire l’esecuzione di un tampone faringeo con test rapido, allo scopo di accertare se si è in presenza di una faringotonsillite di origine batterica o di un’altra patologia analoga.
Naturalmente, le cure per il mal di gola dei bambini devono sempre partire da alcune accortezze di base che la famiglia deve prendere a tutela della salute dei piccoli, che richiedono qualche attenzione in più rispetto a quelle richieste dalla terapia di un mal di gola negli adulti.
Innanzitutto, occorre ricordare ancora una volta che nella maggior parte dei casi, il mal di gola è gestibile con farmaci da banco, specie antinfiammatori, che possono essere acquistati e utilizzati liberamente, purché nei limiti prescritti dal foglietto illustrativo.
Nei casi più gravi, in cui il mal di gola non passa o tende ad aggravarsi, è sempre bene chiedere consiglio al pediatra . Il pediatra potrà infatti prescrivere o suggerire ai genitori dei farmaci adatti per il proprio figlio senza il rischio che si verifichino, per esempio, dei pur rari eventi avversi o effetti collaterali. Lo stesso vale anche per il dosaggio, o per l’eventuale associazione con altri medicinali.
Tra questi farmaci, il medico prescriverà quello più adeguato in base alla causa del mal di gola per come è stata individuata in fase di diagnosi. Se, per esempio, il risultato di un test rapido conferma la positività del bambino per lo streptococco, allora si potrebbe ricorrere alla prescrizione di una cura con antibiotici, la cui somministrazione è utile per abbreviare la durata dei sintomi, prevenire ogni complicazione e ridurre il rischio di trasmissione.
Per contro, per una faringotonsillite di origine virale, o per una più frequente influenza, una terapia antibiotica sarebbe inutile. In quel caso, si preferisce di norma alleviare i sintomi utilizzando farmaci antinfiammatori e antinfluenzali mirati, con principi attivi che possono essere assunti senza problemi anche nell’infanzia.
Inoltre, è sempre possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali o accortezze generali che possono aiutare a tenere a bada alcuni sintomi o favorire la guarigione:
fare gargarismi con acqua salata
mantenere l’idratazione
bere bevande calde
preferire cibo morbido o semiliquido
Esistono poi diversi prodotti che possono contribuire a lenire il dolore, il fastidio durante la deglutizione e gli altri sintomi che possono disturbare maggiormente il bimbo durante la giornata: un esempio classico sono gli spray per la gola, utilizzabili anche nei bambini secondo le dosi consigliate e, ove possibile, dietro consiglio del medico o del pediatra. All’interno di questa categoria di trattamenti possiamo trovare anche prodotti naturali a base di estratti vegetali. Si suggerisce infine l’utilizzo di sciroppi che, formando un film protettivo ed idratante per la gola, rappresentano una delle formulazioni più indicate per il trattamento del mal di gola nei bambini.
Nella stagione fredda si può anche puntare sulla prevenzione del mal di gola nei bambini, seguendo i più elementari consigli di igiene, riscaldando adeguatamente l’ambiente di casa, curando in generale il benessere fisico e potenziando le difese immunitarie tramite l’alimentazione.
Attenzione a evitare di peggiorare la situazione, soprattutto ricorrendo a prodotti o rimedi comuni che nei bambini potrebbero non essere affatto utili. Sono sconsigliate, per esempio, le caramelle per la gola, che possono porre il bambino piccolo a rischio di soffocamento. Infine, ovviamente, bisogna sempre evitare di mandare il proprio figlio a scuola se risulta affetto da una malattia con sintomi febbrili.