Faringite
Il sintomo principale è il mal di gola, che a seconda dei casi può essere associato ad altri disturbi, come febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, rash cutanei e gonfiore dei linfonodi del collo. Il mal di gola spesso causa anche difficoltà nella deglutizione.
La faringite è un disturbo tipico dei mesi più freddi dell'anno: riguarda la faringe, ossia la parte posteriore della gola compresa tra le tonsille e la laringe. Alla base dei fastidi c'è l'infiammazione della mucosa faringea.
La faringite è un disturbo quasi sempre senza conseguenze, ma può essere davvero fastidioso. Ed è anche abbastanza frequente, quantomeno nella stagione fredda: almeno una volta l’anno gli italiani devono fare i conti con uno dei classici malanni invernali.
In genere la faringite insorge in concomitanza con una malattia da raffreddamento, ossia influenza, parainfluenza o raffreddore. Al punto che viene annoverata tra i sintomi delle sindromi influenzali. Anzi, in molti casi è addirittura uno dei primi campanelli d’allarme. Talvolta, è l’unico sintomo con cui queste infezioni si manifestano.
Nella stragrande maggioranza dei casi, per fortuna, si tratta di faringite acuta, che raramente evolve in una forma cronica.
A causare la faringite è quasi sempre un virus, raramente un batterio. Ma tra i fattori di rischio troviamo lo smog, in particolare le polveri sottili, il fumo di sigaretta e gli sbalzi di temperatura. Non sono loro la vera causa della faringite, ma aiutano virus e batteri a infettare la mucosa del cavo orale.
Esistono diversi modi per curare la faringite. Anzitutto i FANS: pastiglie orosolubili e spray sono le formulazioni più indicate perché fanno arrivare il principio attivo direttamente nella zona infiammata.
Nella maggior parte dei casi a scatenare una faringite è un'infezione virale, come quelle associate alle malattie da raffreddamento. Fra i virus responsabili sono inclusi quello dell'influenza, il virus di Epstein-Barr, adenovirus, rinovirus, coronavirus, enterovirus, il citomegalovirus e l'Herpes simplex. Un'altra possibile causa della faringite è la sindrome da reflusso gastroesofageo.
Le forme più gravi di faringite sono associate a infezioni batteriche, in particolare dello streptococco β-emolitico di gruppo A. Nei casi più severi (che interessano soggetti già debilitati) può portare in rari casi a complicanze come febbre reumatica, glomerulonefriti, artriti, sinusite, otite, mastoiditi, gravi ascessi e shock tossico.
Fra gli altri batteri che possono causarla abbondano proprio gli streptococchi, ma in casi più rari la faringite può essere dovuta anche al batterio della gonorrea o a quello della clamidia. Inoltre la faringite può essere associata al fumo e alle allergie.
In genere quella con cui ci si ritrova alle prese è una faringite acuta. In una piccola percentuale di casi, però, è possibile sviluppare una faringite cronica o ricorrente. In particolare, nella fascia di età tra i 4 e i 10 anni gli elementi del sistema immunitario associati alla faringe sono al picco della loro attività, e questo può portare alla comparsa ricorrente di sintomi.
Al momento non è però disponibile una definizione esatta per la faringite cronica; per molti esperti la frequenza minima di faringiti per poter parlare di cronicità è di 3 episodi all'anno.
Queste forme croniche possono essere associate a cause non infettive, come la febbre periodica, le ulcere aftose, infiammazioni delle ghiandole linfatiche e il reflusso gastroesofageo (che può essere associato anche a bruciore e polmonite).
I sintomi che possono essere associati al mal di gola dovuto a un'infezione virale includono congestione nasale, raffreddore, disfonia (in particolare raucedine), fastidi ai seni paranasali, dolore all'orecchio, tosse, congiuntivite, diarrea e stomatite ulcerosa.
Vediamo ora quali sono le differenze, in termini di sintomi, tra faringite, laringite e tracheite.
Faringe, laringe e trachea fanno parte dell’apparato respiratorio. Il principale compito di queste zone anatomiche è quelli di convogliare l’aria che arriva da naso e bocca verso i bronchi e da qui nei polmoni.
I processi infiammatori che possono colpire queste strutture si chiamano:
faringite
laringite
tracheite
La faringite, comunemente chiamata “mal di gola”, è un’infiammazione che colpisce la faringe, cioè la parte posteriore della gola dove si trovano le tonsille.
I sintomi principali sono:
dolore alla faringe,
sensazione di dolore durante la deglutizione,
sensazione di prurito o di nodo alla gola,
raucedine,
arrossamento locale della mucosa.
In alcuni casi è accompagnata da ingrossamento delle tonsille, febbre elevata, ingrossamento dei linfonodi del collo, dolore alle orecchie.
Anche la laringite è in genere di origine virale, più raramente è causata da batteri. Altre possibili cause sono:
bronchite,
traumi,
allergie,
esposizione a sostanze irritanti o da agenti chimici.
La laringe è quella parte dell’apparato respiratorio che si trova subito sotto la faringe in cui si trovano le corde vocali. Più o meno è localizzata a livello dell’epiglottide, quella che comunemente chiamiamo “pomo di Adamo” e che si sposta, quando deglutiamo, proprio per evitare che ciò che ingeriamo finisca nella laringe irritando le corde vocali.
A differenza della faringite, la laringite non si manifesta con mal di gola. I suoi sintomi tipici sono:
febbre,
raucedine (più marcata rispetto a quella che si ha con la faringite: spesso si più arrivare a una condizione di afonia, cioè alla totale mancanza di voce),
infiammazione dei linfonodi del collo ,
tosse.
Infine, la trachea. È un tubo di cartilagine che si trova subito sotto la laringe e conduce l’aria verso i polmoni. Il tratto terminale lo si può “sentire” facilmente toccando con le dita la base del collo, proprio sopra lo sterno. Anche la tracheite, come la laringite, non è generalmente associata a mal di gola. I suoi sintomi principali sono:
tosse persistente e profonda,
dispnea (difficoltà respiratorie)
dolore allo sterno,
stridore e rantolii durante la respirazione.
A causare la tracheite è un'infezione batterica della trachea, in genere si tratta dello Staphylococcus aureus. Spesso si presenta dopo infezioni respiratorie (in particolare, delle vie aeree superiori) di origine virale.
Soltanto nel caso della tracheite l'antibiotico è il rimedio più adatto. Per questo è importante rivolgersi al medico per farsi prescrivere una terapia. Per le altre due infiammazioni (faringite e laringite) nella maggior parte dei casi si tratta della conseguenza di un'infezione virale, dove gli antibiotici non sono utili. I problemi possono essere risolti tenendo la voce a riposo e aspettando che l'infiammazione delle corde vocali diminuisca; l'uso di un umidificatore può aiutare ad alleviare i fastidi. A volte possono essere utili anche antidolorifici e, se anche i sintomi nasali sono particolarmente fastidiosi, decongestionanti.
Quando ricorrere all’automedicazione
Nei casi di faringite virale si può ricorrere a farmaci di automedicazione. L'obiettivo principale di tali trattamenti è combattere il dolore. Fortunatamente rimedi che aiutano ad alleviarlo non mancano.
Rimedi per la faringite
Gli antinfiammatori non steroidei: assumere antinfiammatori non steroidei (FANS) può aiutare a combattere il dolore sia nei bambini sia negli adulti. I farmaci antinfiammatori possono essere utili anche in caso di infiammazione dei linfonodi.
I FANS, sia quelli topici sia quelli sistemici, agiscono inibendo la sintesi di molecole coinvolte nell'infiammazione (le prostaglandine) bloccando un enzima indispensabile per la loro produzione (la ciclossigenasi 2, COX 2).
Quando di tutti i sintomi della faringite, quelli localizzati alla gola (dolore, difficoltà nella deglutizione, arrossamenti e pruriti alla gola) sono i prevalenti, le formulazioni topiche – pastiglie orosolubili e spray – sono le più indicate, in quanto permettono di veicolare il principio attivo solamente nella zona infiammata.
Se però c’è l’esigenza di trattare altri sintomi comparsi in contemporanea, come febbre o dolori muscolari, allora il ricorso a un FANS per via sistemica può essere più adatto, perché in grado di agire su tutte queste condizioni.
In farmacia si possono acquistare FANS in diverse formulazioni, sia topiche che sistemiche, senza ricetta del medico.
I trattamenti naturali
Fra i rimedi più raccomandati in caso di faringite sono inclusi i gargarismi con acqua e sale, gli spray e le pasticche per la gola e il consumo di bevande calde.
L'acqua e sale può essere preparata sciogliendo 3 grammi di sale in 240 ml di acqua. Come bevanda calda è invece possibile preparare un tè al limone; chi lo gradisce può addolcirlo con del miele.
A seconda delle preferenze, anche un liquido freddo può essere utile; si può bere dell'acqua con ghiaccio o mangiare un ghiacciolo.
Le inalazioni
Umidificare l'aria degli ambienti in cui si soggiorna può aiutare a combattere la secchezza idratando la gola dolente. Ma si può fare anche di più: come nel caso della sinusite e della rinite, anche i sintomi della faringite possono essere alleviati con le inalazioni di acqua termale. Il trattamento (che può essere effettuato anche con l'apparecchio per l'aerosol) può ridurre anche l'infiammazione e aiutare ad affrontare il disturbo assumendo meno farmaci.
Quando andare dal medico
In tutti i casi in cui si sospetta un’infezione batterica è opportuno rivolgersi al proprio medico, il quale sulla base dei sintomi può valutare il caso.
Ma quando sospettare che il proprio mal di gola è dovuto a una causa batterica? In verità esiste un metodo per gli adulti, abbastanza semplice, che si basa sul calcolo di un punteggio. Considerando i seguenti sintomi, bisogna aggiungere un punto per ogni condizione presente:
Febbre alta (sopra i 38 gradi);
Tosse assente;
Linfonodi del collo gonfi e doloranti quando li si tocca;
Tonsille gonfie o con placche;
Se poi si ha più di 45 anni, si sottrae un punto al totale.
A questo punto se il punteggio ottenuto è uguale o maggiore a 2, è consigliabile rivolgersi al medico, negli altri casi il proprio mal di gola è dovuto con tutta probabilità a un virus. Per i bambini invece è sempre meglio sentire il pediatra.
Anche quando i sintomi non migliorano nel giro di pochi giorni, se la febbre rimane alta o compare uno sfogo cutaneo è opportuno andare dal proprio medico.
Esistono infatti casi in cui la faringite è il sintomo di una patologia più seria che richiede l’intervento di un medico.
Mononucleosi infettiva
In caso di mononucleosi il mal di gola è associato a ingrossamento dei linfonodi e febbre anche molto alta (fino a 40°C). Inizialmente compaiono brividi, febbre e malessere generale, e la sudorazione aumenta. In alcuni casi il palato può ricoprirsi di petecchie, piccole macchie rossastre. Più raramente, le manifestazioni possono includere ittero e rash.
Nella maggior parte dei bambini colpiti dalla mononucleosi l'infezione resta a un livello subclinico, ma fino a un terzo degli adulti e degli adolescenti ha a che fare con sintomi significativi.
Il microbo responsabile dei sintomi (oltre ai fastidi alla gola, linfonodi ingrossati e febbre anche a 40 °C) è quasi sempre il virus di Epstein-Barr, ma un 10% di casi l'infezione è scatenata dal citomegalovirus o dall'herpes virus 6.
La faringite da streptococco β-emolitico di gruppo A
Quando a infettare è lo streptococco β-emolitico di gruppo A, il mal di gola, forte e improvviso, è associato a dolore durante la deglutizione e febbre con tosse o produzione di secrezioni o catarro dal naso. Le tonsille si irritano e possono ricoprirsi di placche, i linfonodi si infiammano e sul palato possono comparire macchiette rosse. L'ugola è rossa e gonfia; infine, lo streptococco β-emolitico di gruppo A causa anche rash scarlattiniformi. Nel caso in cui le tonsille fossero state rimosse, l'infezione può manifestarsi con sintomi più lievi.
Per verificare la presenza dello streptococco β-emolitico di gruppo A è sufficiente prelevare con un tampone faringeo del materiale da sottoporre ad analisi di laboratorio. Esistono anche kit per effettuare il test direttamente nello studio del medico. Il tampone risulterà positivo sia in caso i faringite sia se – come è il caso di diversi bambini – si è solo portatori dello streptococco β-emolitico di gruppo A. I portatori, però, mostrano i sintomi sono tipici della faringite virale.
L'infezione da streptococco B
Nei bambini di età inferiore ai 3 anni l'infezione da streptococco B può essere associata a febbre bassa, linfonodi dolenti al tatto, congestione nasale e rinorrea.
La scarlattina
Nella scarlattina la faringite è scatenata dall'infezione da parte di un ceppo di streptococco β-emolitico di gruppo A in grado di produrre una tossina che scatena la comparsa dell'eritema tipico di questa malattia esantematica. Se premute, le macchie, rossastre e in rilievo, diventano bianche. Compaiono prima sul collo per poi diffondersi sul busto e sugli arti, risparmiando però il volto. L'arrossamento tende a concentrarsi a livello delle pieghe della pelle e causa prurito, e in genere le macchie spariscono nell'arco di 3 o 4 giorni. In seguito la pelle si può desquamare.
La sindrome retrovirale acuta. La faringite può essere scatenata anche dal virus dell'immunodeficienza umana. Gli altri sintomi associati al momento dell'infezione da parte del virus sono febbre, dolore diffuso ai linfonodi e perdita di peso. Inoltre spesso a 2 settimane dall'infezione compare anche un rash.
Antibiotici e tonsillectomia
Soltanto nel caso in cui a causare l’infezione sia un batterio il medico può prescrivere antibiotici, come l'amoxicillina. In caso di allergia alla penicillina possono essere utilizzati antibiotici alternativi (cefalosporine di prima generazione o macrolidi).
In alcuni casi il medico potrebbe suggerire una tonsillectomia. In genere non lo fa solo per ridurre la frequenza degli episodi di tonsillite, ma in condizioni particolari come ostruzione delle vie respiratorie da parte delle tonsille, formazione ricorrente di ascessi nell'area delle tonsille e casi di faringite grave.