Dolore schiena alta

    Quando si parla di mal di schiena, ci si riferisce comunemente alla lombalgia, cioè a quella serie di disturbi che riguardano la parte bassa della colonna vertebrale, dei nervi e della muscolatura connessa.

    I dolori alla schiena possono però essere localizzati anche nella parte superiore della schiena, in corrispondenza della gabbia toracica e delle scapole. Come per la lombalgia, i dolori alla parte superiore della schiena sono principalmente dovuti a traumi o posture scorrette, ma non sono esclusi sintomi di tipo secondario: per sintomo secondario s’intende una manifestazione accessoria di una patologia non necessariamente collegata in modo diretto alla parte interessata. Il mal di schiena superiore va inoltre distinto dai dolori cervicali, che corrispondono alle vertebre del collo.

    Il dolore alla schiena alta è meno comune rispetto alla lombalgia e alla cervicale: questa parte della schiena, infatti, è di solito meno soggetta a movimenti bruschi e a problemi di postura che spesso sfociano in traumi, contratture e infiammazioni. Sforzi eccessivi, l’assunzione di posture sbagliate e attività sportive e di fitness eseguite in modo scorretto sono comunque la causa principale anche dei dolori che affliggono questa regione della schiena. Tali dolori possono essere di origine articolare, muscolare o nervosa. Più raramente è originata da patologie come l’ernia del disco, molto più comune nelle vertebre lombari. In alcuni casi, quando il dolore è associato a difficoltà respiratorie e dolore al petto, può essere sintomo di un attacco di cuore e va trattato come un’emergenza medica.

    Chi conduce uno stile di vita sedentario è più soggetto a dolori alla schiena nella parte superiore a causa di movimenti bruschi o improvvisi, che possono causare più facilmente strappi o contratture, essendo i muscoli meno tonici e reattivi rispetto a chi fa sport. Anche fra i più sportivi, però, si ha il rischio di incorrere in traumi o infortuni con conseguenze di fatto identiche. Il dolore alla schiena può anche essere indice di patologie come la fibromialgia, l’artrite, l’ernia del disco oppure l’osteoporosi. Infine, l’avanzare dell’età e la conseguente degenerazione dei dischi intervertebrali e delle ossa può esporre più facilmente a questo tipo di dolori.

     

    I dolori possono essere acuti e lancinanti, oppure più sordi e costanti, e intensificarsi durante uno sforzo fisico o particolari movimenti. Quando i dolori si protraggono in maniera più o meno continua per oltre tre mesi, si parla di mal di schiena cronico. Il dolore può essere sintomo di un’infiammazione in corso; in tal caso può essere accompagnato da rossore, gonfiore della parte interessata e in certi casi anche febbre. Il dolore può estendersi al collo, alla testa o alle spalle, e in genere si ha una certa rigidità di movimento. Quando è sintomo di altre patologie in corso, invece, può determinare dolore toracico o difficoltà respiratorie, come nel caso già citato dell’attacco di cuore.

    La prevenzione, come spesso accade, è il primo passo per ridurre al minimo i rischi connessi ai dolori di schiena, che possono avere, alla lunga, conseguenze anche gravi soprattutto a carico dei nervi e delle vertebre. Il dolore può inoltre cronicizzare e potrebbe quindi non rispondere più ai comuni analgesici o antinfiammatori che sarebbero altrimenti efficaci nel trattamento dei dolori acuti. In particolare, è consigliabile:

    • Prestare attenzione alla forma fisica: l’obesità, o l’essere in sovrappeso, determina uno sforzo superiore e innaturale per la schiena. Tenersi in forma, inoltre, aiuta a mantenere elasticità e tono muscolari, e riduce il rischio di strappi e contratture.

    • Mantenere una postura corretta: posizioni scomode, specie se mantenute troppo a lungo, possono causare problemi a carico della schiena. Quando si è seduti, bisogna dare adeguato supporto alla schiena e assicurarsi che l’altezza della seduta sia adeguata, in modo da non dover affaticare il collo, le spalle e la parte alta della schiena. Quando si è sdraiati, è preferibile dormire a pancia in su, oppure su un fianco, per garantire una posizione più naturale per la colonna vertebrale.

    • Ridurre lo stress e l’ansia: sono fattori di rischio per i dolori alla schiena, in quanto tendono ad aumentare la tensione delle spalle e del collo e determinare, di conseguenza, dolori alla parte alta della schiena.

    • Nel trasportare oggetti, bisogna fare attenzione a sollevarli piegando le gambe nell’abbassarsi e a non sforzare direttamente la schiena. I carichi non dovrebbero essere troppo pesanti e, comunque, essere bilanciati.

    Quando, nonostante tutto, il dolore arriva, si può ricorrere a numerosi rimedi che possono essere d’aiuto nell'alleviarne l’entità. I più comuni sono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che sono di norma efficaci quando il dolore è sporadico e non troppo intenso. Sono disponibili in forma orale oppure, se si vogliono evitare possibili complicazioni a livello gastrico, sotto forma di cerotti, pomate e gel a uso locale, da applicare direttamente sulla pelle nel punto in cui è localizzato il dolore. In questo caso il rilascio del principio attivo è più lento, ma comunque efficace. Sono inoltre utili, soprattutto per traumi e lesioni recenti oppure per dolori dovuti all'artrite, impacchi freddi o il ghiaccio, per ridurre l’infiammazione. Viceversa, per rilassare i muscoli tesi e contratti, possono dare sollievo anche impacchi caldi. Quando i dolori sono ricorrenti, troppo intensi o si prolungano nel tempo, solitamente non rispondono a questo tipo di rimedi e si rende necessario rivolgersi a un medico, che saprà identificare correttamente le cause del dolore e impostare una terapia adeguata: persino un infortunio precedente, se non trattato correttamente, può causare dolori ricorrenti, anche a distanza di tempo.

    Non è da escludere, inoltre, l’opzione chirurgica, spesso scelta quando altre terapie non funzionano e comunque in soggetti nei quali non rappresenti un rischio di per sé. Esistono inoltre patologie per cui la chirurgia, di fatto, rappresenta la soluzione migliore: sebbene, come detto, sia una diagnosi più rara in questo tipo di dolori rispetto a quelli situati nella zona lombare, l’ernia del disco si può verificare anche nella parte alta della schiena, essendo dovuta spesso a una degenerazione dei dischi intervertebrali che può spesso emergere con l’avanzare dell’età.