Dolori cervicali

    Cosa sono i dolori cervicali?

    Per cervicale, un disturbo che i medici preferiscono chiamare cervicalgia, si intende un dolore che insorge all’altezza delle vertebre cervicali, ossia le sette ossa brevi che compongono il tratto della colonna vertebrale più vicino alla testa e che ne permettono i movimenti.
    A contraddistinguere questo disturbo è la comparsa di dolore a livello posteriore del collo. Tale dolore, spesso, irradia alle spalle e talvolta anche alle braccia, rendendo difficoltosi i movimenti.

    Il dolore cervicale può essere diviso in cervicalgia vera e propria, sindrome cervico-brachiale oppure sindrome cervico-cefalica.

    La terapia farmacologica prevede il ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Ma oltre al farmaco, esistono consigli che riguardano lo stile di vita, esercizi che possono curare e sono un ottimo strumento per la prevenzione di qualunque contrattura di collo e spalle. Anche un massaggio ben fatto può fare molto.

    Le cause della cervicale possono essere molteplici e molto diverse tra loro.

    SEDENTARIETÀ

    È una delle abitudini più pericolose. Chi pratica attività fisica, oltre al benessere che ricava per tutto l’organismo, ha una muscolatura più forte e tonica. I muscoli non allenati e poco tonici non sostengono adeguatamente la colonna vertebrale e quindi anche il tratto delle vertebre cervicali. Una costante ginnastica del collo può aiutare a tenere i muscoli tonici e a prevenire disturbi cervicali.

     

    POSTURA

    La posizione che assumiamo quando per esempio siamo seduti alla scrivania, a tavola, ma anche camminando, può essere all’origine dei dolori al tratto cervicale. Per esempio le persone che lavorano con il busto piegato in avanti o passano molte ore davanti al computer o in auto sono più predisposte a questo tipo di problemi rispetto invece a chi, per lavoro o per abitudine, si muove di più. Sulla nostra postura influiscono anche fattori esterni, come le strutture su cui sediamo o riposiamo (sedie, letti, divani). 

    EVENTI TRAUMATICI

    Un infortunio sul lavoro, un colpo di frusta, colpi di freddo, traumi articolari e il trasporto di oggetti pesanti possono causare problematiche alla zona cervicale, sia alle strutture ossee (schiacciamenti della colonna, compressione delle vertebre, fratture) che a quelle muscolari (contratture, stiramenti, strappi). 

    ARTROSI CERVICALE

    È un disturbo degenerativo che peggiora con l’età: le cartilagini dei dischi intervertebrali si consumano e le vertebre si avvicinano, dando luogo a compressioni e schiacciamenti della colonna. Vengono interessate le terminazioni nervose e si sviluppano dolore e rigidità. Nei casi più gravi si ha l’ernia cervicale, con la fuoriuscita del disco intervertebrale dalla propria sede. 

    DENTI

    Si possono avere disturbi cervicali anche a causa di problemi dentali: quando c’è malocclusione, per esempio, cioè l’appoggio dei denti a bocca chiusa non è corretto e c’è una mancanza di equilibrio nella nostra bocca, ne risentono la mandibola e i muscoli mandibolari, con dolori che si irradiano al tratto cervicale. Stress. Anche lo stress psicofisico eccessivo, particolarmente diffuso al giorno d’oggi in Italia, legato a periodi di lavoro troppo intensi o a situazioni familiari di tensione emotiva, può ripercuotersi a livello della colonna cervicale dando origine a problemi di cervicalgia caratterizzati da dolore e contratture muscolari. In caso di stress può essere utile, al fine di ridurre le tensioni e sciogliere i muscoli, anche il ricorso allo yoga. 

    PALESTRA

    A volte poi il dolore cervicale insorge dopo essere stati in palestra. Ci sono alcuni attrezzi e certi esercizi che possono favorirlo. Come per esempio quelli che si eseguono sulla panca piana. Questo attrezzo tende a far lavorare aree già sottoposte a sforzi costanti durante la vita quotidiana. Un'esecuzione sbagliata e la mancanza di stretching prima e dopo l’esercizio, può portare a eccessivo sforzo dei muscoli del collo. Focalizzarsi su questo tipo di attrezzo senza associare esercizi che servano a sviluppare i muscoli della parte superiore della schiena e del collo, può portare all'eccessivo potenziamento dei muscoli pettorali e delle spalle, lasciando “deboli” i muscoli di collo e quelli della parte superiore della colonna vertebrale. Anche gli esercizi che comportano l’estensione delle gambe possono mettere a rischio l'equilibrio della muscolatura corporea. Tendono a lavorare sul potenziamento dei muscoli anteriori delle gambe, escludendo la controparte muscolare posteriore. Si viene così a creare una situazione di squilibrio che favorisce l'insorgenza di mal di schiena. Infine, gli addominali. Quando si praticano non è raro osservare la tensione dei muscoli di collo e parte alta della schiena. Per questo motivo è sempre utile farsi aiutare da un personal trainer esperto che aiuti a trovare la posizione corretta ed evitare così di sottoporre a un carico eccessivo le vertebre cervicali. 

    CERVICALE DOPO PRANZO 

    A volte la patologia può insorgere dopo aver mangiato. In questi casi può essere dovuta a una malocclusione dentale, a gengiviti o alla mancanza di un molare. In tutti questi casi si verifica perché durante la masticazione i denti non si toccano correttamente. Se la mandibola e le sue articolazioni si muovono in modo asimmetrico durante la masticazione, si verifica una contrazione della muscolatura mandibolare. Contrazione che, a sua volta, si trasmette alla muscolatura e ai nervi circostanti. In altri casi, se insorge dopo un pasto, può essere correlata ad alcune patologie dell'apparato gastrointestinale, quali la gastrite o disturbi a carico della cistifellea (infiammazione e calcoli biliari). Le difficoltà digestive possono in alcuni casi riverberarsi a livello delle vertebre cervicali.

    Generalmente, la cervicale si presenta con dolori localizzati a livello delle strutture muscolari e ossee del collo i quali causano rigidità e limitazione nei movimenti del capo. La diagnosi quindi è relativamente semplice, nei casi più complessi è preferibile rivolgersi a un medico.

    DOLORI AL COLLO

    Uno dei sintomi principali della cervicale è il dolore al collo: i muscoli appaiono contratti e dolenti, si osserva rigidità e c’è una certa difficoltà a compiere movimenti di torsione, estensione e flessione della testa. Il dolore può essere di varia entità, da lieve a moderato-grave.

    Infine il dolore può irradiarsi alla testa, alle spalle e alle braccia.

    Non di rado si verificano anche formicolii nelle stesse aree colpite dal dolore.

    MAL DI TESTA

    Il dolore dei muscoli del collo spesso è associato a mal di testa. In genere il mal di testa si sviluppa per irradiamento: parte dal collo e sale a livello della nuca, fino ad arrivare alla fronte e alla zona intorno agli occhi (area orbitale).

    SINTOMI A LIVELLO DEL SISTEMA NERVOSO

    Spesso, assieme alla rigidità, al dolore al collo e al mal di testa tipici della cervicale, possono insorgere nausea, vertigini, giramenti di testa, problemi alla vista (offuscamenti) e all’udito (ronzii).

    Questi sintomi del sistema nervoso si verificano soprattutto quando la cervicalgia non viene trattata tempestivamente.

    Oltre alle terapie con farmaci mirati, è possibile prevenire problemi di cervicale con attività che servono a rinforzare la muscolatura del collo e delle spalle, riducendo così il rischio di contratture e, nel contempo, prevengono anche altri disturbi come per esempio il torcicollo.
    È una “cura” molto utile soprattutto per chi ne soffre di frequente. Inoltre, questi esercizi si possono fare anche per alleviare i problemi di cervicale di chi, per lavoro, deve stare tutto il giorno davanti al computer.
    Non è nulla di difficile o complicato, e di sicuro non richiede troppo tempo. Gli esercizi base contro la cervicale possono essere effettuati anche in ufficio.

    MOBILIZZARE IL COLLO

    Il primo esercizio da mettere in atto per contrastare l’irrigidimento della colonna cervicale, quello che per intenderci si instaura con l’avanzare dell’età, e le posture scorrette, quali l’abitudine di tenere il collo piegato in avanti sulla tastiera del computer o di fronte a un monitor, consiste nell’eseguire un lento movimento rotatorio di tutta la testa, prima, verso destra e, poi, verso sinistra.
    È quell’esercizio che veniva chiesto di fare, a volte, a scuola durante le ore di ginnastica per defaticare e allenare al tempo stesso i muscoli del collo.
    Si può eseguire anche da seduti, tenendo la schiena diritta, oppure in piedi.
    Si ripete alcune volte per lato e si sta già meglio.

    RINFORZARE LA MUSCOLATURA LATERALE DEL COLLO

    Per aiutare i muscoli deputati a supportare lateralmente il collo può essere utile sfruttare le contrapposizioni. In pratica si fa così: si cerca di inclinare la testa da un lato facendo avvicinare la guancia alla spalla e, contemporaneamente, con la mano appoggiata allo stesso lato della testa si oppone resistenza, spingendo in senso opposto. In pratica ci si muove come se si volesse rimettere la testa diritta.
    Il movimento va ripetuto alcune volte, meglio da seduti, senza sforzare troppo, prima da un lato e poi dall’altro.

    MOBILIZZARE LA TESTA

    In caso di debolezza dei muscoli posteriori e anteriori del collo, per rinforzarli e rendere più agevole il movimento delle vertebre cervicali in senso antero-posteriore e viceversa, bisogna effettuare questi movimenti: da seduti, ben appoggiati allo schienale di una sedia o di una poltrona rigida, occorre spostare la testa prima in avanti più che potete e, poi, indietro più che potete, senza piegare il collo. Se è difficile visualizzare l’esercizio, pensate al classico gesto di Totò. Ma attenzione: il movimento dev’essere lento e non a scatto.

    TRAZIONE DELLA PARTE POSTERIORE DEL COLLO

    Questo è un esercizio particolarmente rilassante, anche se forse un po’ meno “discreto” da eseguire in ufficio. Consiste nel posizionare un piccolo telo arrotolato sulla parte posteriore del collo e nel tirarne le estremità con le mani poste davanti alla testa.
    In pratica, la parte posteriore del telo deve esercitare una trazione sulla zona cervicale, mentre i lembi tesi devono essere alzati e abbassati di circa 45° rispetto al piano delle spalle.
    La testa deve essere leggermente reclinata all’indietro per permettere al telo di aderire e massaggiare meglio la curvatura posteriore del collo.

    Gli effetti benefici di tutti questi esercizi non mancheranno di farsi sentire a livello della regione cervicale. Bisogna essere pazienti, ci vuole tempo e costanza, non sono “cure” immediate.